PROGETTO IRC 2011 - 2014

Richiesto dal vescovo e presentato al consiglio Presbiterale

 

 

 

 

DIREZIONE DIDATTICO / FORMATIVA

 

1 - Riferimento biblico/teologico

Atti e Gv (cfr letture festa di Pentecoste)

Tutti noi conosciamo i due brani, che non sono proprio in sintonia descrittiva. Alcuni brevi input di riflessione mi sembrano importanti per collocare il nostro essere IdR parte e dentro la Chiesa, nata proprio dalla Pentecoste.

Le due letture non concordano sulla descrizione dei fatti, ma sul “dopo” la Pentecoste, si!

I discepoli erano riuniti perché non sapevano dare un senso al “dopo”.

Lungo tutta la storia biblica Dio interviene per dare senso al “dopo”… (dopo il peccato di Adamo…; dopo la nascita di Isacco…; dopo l’esilio…; dopo l’annuncio a Maria…; dopo la morte di Gesù… ecc. solo per fare alcuni esempi, avviene sempre qualcosa di significativo)

Ciò che unisce i discepoli è “come” partecipare alla vita di Dio, senza la presenza fisica di Dio.

Un “dopo” che per Luca comincia con fatti straordinari che ben conosciamo; un “dopo” che per Giovanni richiama ad una missione, ad una vocazione di tutti gli apostoli.

Nelle due narrazioni, comunque, si nota la chiamata dello Spirito all’Unità degli apostoli, la chiamata a camminare uniti, a sentire insieme, a dire insieme la forza liberante che Cristo ha fatto sperimentare e che ora annunciano come “unico corpo”; una azione unica che agisce ovunque in Cristo, con Cristo e in Cristo.

Con questo riferimento biblico vogliamo collocarci come IdR, nel Piano Pastorale che il nostro Vescovo propone per tutti noi “cristiani” della Diocesi: vivere la nostra vocazione di cristiani lì, dentro le nostre comunità di appartenenza, per essere testimoni e dare il nostro contributo per accompagnare i nostri fratelli a scoprire anch’essi la propria vocazione nella vita.

Saremo quindi convocati a trovarci non soltanto tra di noi, ma a testimoniare come “corpo insegnante” la a nostra presenza attiva nella Chiesa locale.

 

2 - Riferimento ecclesiale e civile

A - Educare alla vita nuova del Vangelo nn. 30,31,46,47,48

Vorrei sottolineare alcune affermazioni, per me, molto importanti:

Appena descritte brevemente le difficoltà educative nel trasmettere alle nuove generazioni un quadro di riferimento credibile su cui organizzare la propria vita, il documento al n.30 , continua dicendo:

“Occorre, però, ravvivare il coraggio, anzi la passione per l’Educazione. E’ necessario formare gli educatori, motivandoli a livello personale e sociale, e riscoprire il significato e le condizioni dell’impegno educativo”.

Il n.32 legge la realtà educativa dal punto di vista degli educandi, tracciando alcune piste di attenzione: “La sete di conoscenza e di relazioni amicali caratterizza i ragazzi, che accolgono l’azione educativa quando essa è volta non solo al sapere, ma anche al fare e alla valorizzazione delle loro capacità. Il processo educativo è fortemente legato alla sfera affettiva, per cui è rilevante la qualità del rapporto che l’educatore riesce stabilire con ciascuno”.

I nn 46,47,48 collocano la Sfida Educativa dentro la scuola luogo dove gli obiettivi culturali ed educativi magicamente si intrecciano. Al raggiungimento di questi obiettivi “può dare un qualificato contributo il docente di religione cattolica che insegna una disciplina curricolare a pieno titolo nelle finalità della scuola”.

La conoscenza della cultura cattolica e le fonti che sono la ragione del vissuto della stessa fede, conducano gli alunni a contatto con ciò che credono, pensano i cristiani; lo studio delle fonti (Bibbia e Tradizione) di questa cultura “ è parte integrante della conoscenza del patrimonio storico e sociale del popolo italiano e delle radici cristiane della cultura europea”. La conoscenza di tutto questo modo di vivere dei cristiani, non concorre soltanto alla formazione culturale dei ragazzi e dei giovani, ma contemporaneamente li educa a riconoscere i valori con i quali la vita viene letta ed interpretata:la scuola e quindi l’IdR educa alla cittadinanza, alla solidarietà, alla gratuità, alla legalità ed al rispetto delle diversità.

Il documento citato ci dice in sintesi che l'IdR e' una persona, preparata dalla Chiesa e inviata dal Vescovo nell'ambiente della scuola, dove pensa, parla e agisce da cristiano; fa cultura cattolica, secondo il metodo e il linguaggio della scuola; educa bambini, ragazzi e giovani a leggere la vita attraverso i valori della medesima cultura, secondo le finalità della scuola stessa e attraverso i molteplici linguaggi che i ragazzi oggi utilizzano per comunicare e che gli IdR potranno far propri.

B - Il naturale sviluppo pratico di quanto “Educare alla vita nuova del Vangelo ” sottolinea, lo possiamo trovare nella 45 Giornata delle Comunicazioni sociali,Messaggio del Papa “Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”

Mi limito ad evidenziare alcuni passaggi rinviando ad una lettura personale del messaggio.

 Conoscere le caratteristiche e potenzialità dell’ambiente digitale per “abitarlo”.

 Pensare, comunicare, costruire relazioni e comunione in questo “ambiente” da considerare e da vivere come fosse un “villaggio”, appunto abitato e vissuto nella logica di “molti a molti” dove le vite si intrecciano e dove le persone si scambiano reciprocamente ciò che è utile all’altro.

 Protagonismo partecipativo a servizio della verità e dell’educazione.

 

4 – Collocazione Diocesana

L’Ufficio IRC è stato collocato dal Vescovo nell’area pastorale della Cultura. Scelta ottimale, dato che la ragione della presenza dell’Insegnamento della religione cattolica nelle scuole, nasce proprio

dall’esigenza da parte dell’Ente scolastico di assicurare agli alunni la conoscenza della cultura cattolica in Italia.

Gli Insegnanti (molti per la verità già lo fanno) potrebbero anche a svolgere un servizio nell’altra importante area dell’evangelizzazione attraverso la risposta alle esigenze pastorali delle comunità locali.

Si tratterebbe di valorizzare la loro presenza non soltanto come insegnanti, ma anche come cristiani esperti, che prestano il proprio servizio all’interno del proprio territorio parrocchiale, o vicariale o diocesano. In questo modo la chiesa locale si avvarrebbe di un bel numero di persone su cui contare per la comunicazione del Vangelo.

Queste due possibilità e il conseguente assetto pastorale dell’Ufficio IRC porta alla duplice formazione degli IdR: contenutistica/spirituale per abilitarli ad essere segno visibile di un laicato che ama la propria chiesa locale e vive la propria vocazione di cristiani; didattico/professionale per sostenere, rinnovare o innalzarne la “qualità” di educatori secondo le indicazioni ministeriali ed ecclesiali.

Per valorizzare gli IdR si vede necessario un atteggiamento di particolare attenzione, con un riconoscimento di merito da aggiungere alla scheda personale, verso coloro che “non risparmiano” le proprie forze e impiegano molto del proprio tempo sia al servizio pastorale al servizio della Parola , sia all’innalzamento delle conoscenze teologico-pedagogico e didattiche, attraverso le molteplici forme di aggiornamento o di autoaggiornamento, al servizio della Cultura Cattolica.

 

4 - Le Finalità del progetto

I presupposti teologici ed ecclesiali conducono alla definizione di alcune possibili finalità da raggiungere con precisi interventi coordinati dall’Ufficio IRC, attraverso la partecipazione degli stessi insegnanti.

Coordinare gli IdR con le aree pastorali: CEI, regionali, diocesane, zonali, parrocchiali

Valorizzare le competenze professionali ed ecclesiali di ogni singolo Docente

Promuovere e sostenere l'immagine degli IdR

Coordinare gli aspetti contenutistici e didattici dell'IRC in relazione aI TSC, UA, COMPETENZE... e sostenere gli IdR nell’uso dei nuovi linguaggi dei ragazzi e giovani di oggi, secondo le indicazioni del MIUR (Allegato 1Art. 15, comma 3, lett. a) e b) – Legge 6 agosto 2008, n. 133).

Accogliere le esigenze, valutare le proposte, sostenere umanamente, spiritualmente e professionalmente ogni singolo docente che lo vorrà, nel corso della sua vita professionale ed ecclesiale.

L’Ufficio dovrà porsi come un luogo di servizio all’Insegnamento della Religione Cattolica e agli IdR per promuoverne la qualità, in una logica di partecipazione collettiva per il suo funzionamento: LAVORARE TUTTI per il BENE di TUTTI, come in un armonico villaggio!

DIREZIONE GIURIDICO/AMMINISTRATIVA

Compito importante dell’ufficio diocesano IRC per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole, è gestire le ore di religione secondo le norme dello stato, tenendo presenti le esigenze pastorali della diocesi che il Vescovo di anno in anno presenta.

L’ufficio IRC dovrà conciliare questi due aspetti strettamente interlacciati, Il compito spesso si presenta difficile nella sua realizzazione a causa della situazione socio/geografica della nostra diocesi e non sempre le normative statali facilitano l’assegnazione delle ore e delle cattedre in armonia con le esigenze personali dei docenti. Si pensi soltanto alla difficoltà che si incontra nel dover costruire cattedre su due comuni e tre codici (istituti), come richiesto dalle esigenze amministrative dello stato.

Il compito della direzione giuridico amministrativa, tuttavia, si estende anche ad un altro aspetto continuativo, capillare, e necessario per sostenere gli IdR all’interno della istituzione scolastica: sarà cura del Direttore, quindi, tenere stretti contatti personali con tutte le direzioni dove gli IdR prestano il loro servizio in modo da facilitare la reciproca conoscenza.

 

CONCLUSIONE: verso la costruzione attuativa comune del PROGETTO

 

Queste linee portanti sono state proposte agli IdR nel workshop on line , attraverso il sito dell’Ufficio Diocesano IRC.

Sostenuti da un impegno di trasparenza, insieme tenteremo di dare “corpo” al progetto nel corso dell’anno 2011-2012, animati dallo spirito del riferimento biblico e pastorale, alla luce delle indicazioni del MIUR e del Messaggio del Papa “Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale”,.

Rifletteremo proprio sulla nostra vocazione, sul nostro servizio alla Chiesa locale fuori e dentro la scuola.

Cercheremo di “tirare le somme” sui “saperi” di contenuto e di didattica, acquisiti nel corso degli anni precedenti, cercheremo di conoscere bene e inizieremo a condividere in rete ciò che ciascuno di noi fa e sa fare, e di ciò che appartiene al patrimonio degli studenti che sono i soggetti di ricerca sulle modalità e le ragioni di uno stile di vita della Chiesa Cattolica.

Daremo voce a ciò che funziona e a ciò che ci dà maggiormente soddisfazione, sia dal punto di vista del servizio pastorale nelle nostre zone di residenza, sia dal punto di vista della nostra presenza come IdR all’interno della Scuola pubblica.

Fra tre anni, nel 2014, sarà verificato il progetto stesso e in modo particolare, si dovrà vedere quali finalità saranno state raggiunte, quali strade nuove intraprendere per migliorare il servizio IRC, quali i pregi del progetto, quali i difetti da colmare, quali obiettivi andranno riveduti , ecc…

 

Luglio 2011