GRUPPO SCUOLA DELL'INFANZIA

Coord. Michelotti Simonetta

Il gruppo formato dalle insegnati della scuola dell’infanzia, visto l’esiguo tempo a disposizione, ha scelto di analizzare dettagliatamente il punto inerente laFormazione professionale in chiave educativa, argomento questo molto sentito perché vicino alle difficoltà e alle esigenze reali che l’insegnante può incontrare in ambito scolastico.

FORMAZIONE PROFESSIONALE IN CHIAVE EDUCATIVA

1D Cosa ne pensi dell’aggiornamento pedagogico-didattico basato su corsi tenuti da esperti con i moduli proposti dalla direzione?

R Tutto il gruppo ritiene l’aggiornamento pedagogico-didattico condizione essenziale per gli insegnanti ai quali è richiesta una sempre maggiore competenza. Il gruppo suggerisce che i corsi proposti siano in grado di soddisfare le richieste delle insegnanti dei vari ordini di scuola, contenuti e metodologie didattiche.

 

2 D Cosa ne pensi dell’aggiornamento “autogestito”, tramite i laboratori?

3 D Nel caso, come organizzarli? Per ordine di scuola, per territorio, in maniera verticale?

R Il gruppo, pur riconoscendo il valore e l’importanza dell’aggiornamento autogestito, manifesta alcune perplessità, in quanto teme il suo fallimento. Tuttavia propone di programmare un’unità didattica comune per verificare in un secondo tempo i risultati. Il gruppo avverte  molto la necessità del confronto esperienziale.

 

4 D Ritieni utile una diversificazione per contenuti della formazione professionale. degli idR? (non a tutti interessa infatti lo stesso argomento).

R All’unanimità si ritiene di fondamentale importanza la diversificazione per gruppi per contenuti.

5 D Ritieni utile una diversificazione per metodi della formazione professionale degli idR? (non tutti spesso possono partecipare contemporaneamente).

R Il gruppo in modo univoco ritiene fondamentale concordare con la proposta.

5 D Cosa ne pensi della partecipazione a corsi per l’innalzamento delle conoscenze biblico-teologiche/ didattico- pedagogiche, e delle conoscenze del linguaggio multimediale, organizzati nel territorio, al di fuori della Diocesi? L’Ufficio IRc dovrebbe pubblicizzarli e riconoscerli come autoaggiornamento?

R Il gruppo è in accordo sulla proposta, ma ritiene che la frequenza ai corsi debba essere facoltativa.

6 D Cosa ne pensi dell’accompagnamento dei nuovi insegnanti attraverso un tutoraggio? Come organizzarlo?

R Il gruppo ritiene molto importante l’accompagnamento attraverso un tutor esperto (come già verificato in passato) al fine acquisire certezze e avere un supporto pedagogico –didattico. Suggerisce incontri periodici e calendarizzati.

8 D Come può l’Ufficio IRc promuovere, ma anche comporre in un progetto praticabile, le diverse forme di aggiornamento personalizzate?

R Nessun suggerimento emerge dal gruppo, il quale confida nell’autorevolezza e nell’esperienza dell’ufficio IRC garantendo il proprio supporto.

9 10 D Cosa ne pensi delle proposte formative e amministrative della direzione?

D Il quadro di rifermento del progetto dell'Ufficio IRC, ti sembrano realistiche? Hai qualcosa da aggiungere?

R Il gruppo concordemente accoglie con entusiasmo le proposte formative e amministrative della direzione, non aggiungendo altro.

Al di fuori del questionario proposto il gruppo sempre in modalità condivisa suggerisce alla direzione che le comunicazioni degli incontri avvengano oltreché sulla piattaforma anche con”newsletter.”

 

 

GRUPPO PRIMARIA

 

 

Coord. Razzolini - Chiappini

Nel nostro gruppo innanzitutto abbiamo stabilito quattro punti sui quali discutere: la spiritualità dell’IdR, la valutazione del servizio pastorale, la formazione professionale e infine l’aggiornamento dell’IdR .

 

Successivamente, poiché il gruppo della scuola primaria era troppo numeroso, è stato diviso in due sottogruppi, uno gestito da Razzolini, l'altro dalla collega Sabrina Chiappini.

Dopo la discussione all’interno dei sottogruppi, ci siamo di nuovo riunite, Razzolini e Chiappini, per sintetizzare ciò che era scaturito durante il confronto con le colleghe.

 

Ecco di seguito quanto è emerso:

 

LA SPIRITUALITA':

  • Molte di noi hanno rinunciato al posto comune, addirittura con nomina del Provveditore, perché la nostra è una SCELTA non solo di lavoro ma soprattutto è una scelta  di VITA.
  • Per quanto riguarda gli incontri di spiritualità promossi dall’Ufficio IRC, siamo d’accordo nel proporre un paio di incontri prima di Natale e prima di Pasqua.

 

VALUTAZIONE SERVIZIO PASTORALE:

  • Non siamo d’accordo sulla valutazione del servizio pastorale, non è etico, non è segno di spiritualità.

 

FORMAZIONE PROFESSIONALE:

  • Desideriamo mantenere il laboratorio didattico.
  • Chiediamo proposte anche all’Ufficio IRC sulle attività da svolgere, fermo restando che la principale esigenza, avvertita da tutte le colleghe, è che si lavori su contenuti veramente spendibili a scuola.
  • Pienamente d’accordo con la formazione on line.

 

AGGIORNAMENTO:

  • Siamo d’accordo con il riconoscimento della partecipazione ai corsi di aggiornamento per ordini di scuola e tematici, anche se organizzati dalle istituzioni scolastiche e non dall’Ufficio IRC.

 

 

GRUPPO SECONDARIA I°

 

 

Coord. Maria Cozzalupi

Nel nostro gruppo abbiamo cercato di dare risposte veloci ai diversi ambiti:

 

SPIRITUALITA' PERSONALE:

  • Data per scontata la formazione nella propria comunità parrocchiale, proprio per evitare sovrapposizioni o appesantimenti, riteniamo importante fare pochi incontri tra IRC (uno o due all'anno), non vicini a Natale o Pasqua, proprio perchè in questi periodi siamo già impegnati in Parrocchia.
  • Per quanto riguarda le iniziative proposte dal Vescovo, considerata una generale disponibilità ad accoglierle, è emersa la necesità di conoscerle meglio per farle nostre e calarle nelle sedi opportune. Qualcuno ha  evidenziato qualche difficoltà con i Parroci.

 

FORMAZIONE PROFESSIONALE:

  • Chi ha visitato il Sito ha trovato molto utile la Piattaforma perchè agevola la partecipazione di tutti negli orari più idonei alle esigenze personali e familiari. Qualche difficoltà per chi non usa volentieri le tecnologie e soprattutto a causa dell'emergenza comunicativa in alcune zone della Lunigiana in questi giorni.
  • I corsi tenuti da esperti, se necessari, devono essere di una sola giornata, diversificati per ordine di scuola, con alternanza di argomenti.
  • Sono graditi  laboratori autogestiti, per territorio, in verticale, soprattutto dove si lavora in Istituti Comprensivi.
  • Molto importante affidare i nuovi incaricati a qualche insegnante 'anziano', facilmente avvicinabile (che lavora nella stessa scuola o abita nello stesso paese).

 

COINVOLGIMENTO NELLA DIOCESI:

  • Bisogna trovare il modo di chiedere maggiore coerenza ai cristiani nella scelta dell'IRC.
  • Ovviamente, specifico dell'IRC è l'evangelizzazione, in tutte le sue modalità; il riconoscimento del merito non può essere un punteggio, perchè  si rischia di dimenticare la gratuità del Vangelo.

 

VALORIZZAZIONE DELLA PROFESSIONALITA':

  • Chi partecipa a corsi di formazione dovrebbe chiedere l'autorizzazione preventiva alla Direzione, per fare in modo che  vengano riconosciuti come quelli fatti in Diocesi o sulla Piattaforma.

 

ORGANIZZAZIONE GIURIDICA:

  • In linea di massima (ma è mancato il tempo per approfondire) eravamo tutti d'accordo sulle proposte.

 

 

 

 

GRUPPO SECONDARIA II°

 

Coord. Codega Lucia

Vengono esaminati 3 ambiti:
1)
Valorizzazione della professionalità degli IdR, in collegamento con Coinvolgimento degli IdR nella Diocesi;
2
) Formazione professionale;
3)
Spiritualità.

  1. Riconoscere un punteggio o dei crediti per la partecipazione a corsi per l’innalzamento delle proprie conoscenze teologico-pedagogico-didattiche ecc… : è importante, ma comporta il rischio, daverificare da parte del Direttore, magari attraverso un colloquio personale, che si possano  frequentare dei corsi solo per il punteggio che se ne ottiene enon per effettivo interesse, quindi anche senza una effettiva crescita culturale.
    Riconoscere
    crediti per il servizio pastorale: non è conforme alla normativa. Bisogna inoltre fare attenzione a non creare discriminazioni in base alla situazione personale o familiare, più o meno pesante, dei docenti, o in base al tipo di coinvolgimento nel lavoro scolastico. Insomma qualcuno può fare tante cose in maniera superficiale, qualcun altro ne può fare di meno ma con maggior coinvolgimento ed impegno. A questo proposito si fa anche presente che sarebbe opportuno, in relazione alle proprie competenze e disponibilità, partecipare in modo attivo a progetti ed organismi attivi in ambito scolastico, anche non direttamente legati all’IRc: staff che collabora con il dirigente, funzioni strumentali, dipartimenti, commissioni varie, progetti del POF, ecc. Questo darebbe visibilità e credibilità all’IdR, inserendolo fattivamente nei concreti momenti in cui si articola la vita scolastica.
    Per chi chiede di entrare ad insegnare religione rimane valida la
    lettera di presentazione del parroco (o del sacerdote presso cui la persona è conosciuta). Se la persona è sconosciuta, il sacerdote non certifica.
    Sul tipo di servizio da prestare si prende in esame il
    catechismo. Si delineano due opinioni diverse: qualcuno pensa che ci sono tanti servizi che si possono prestare in parrocchia, per cui sarebbe preferibile evitare il catechismo: questo servizio può ingenerare, o alimentare, una confusione di ruoli tra insegnamento e catechesi, presso gli alunni, le famiglie, i colleghi a scuola e gli stessi sacerdoti. Qualcun altro ritiene invece che sta alla professionalità dell’insegnante sottolineare, a scuola e a catechismo, la diversità tra i due ruoli; non sussisterebbe quindi il pericolo di confusione.
    Collegamento tra
    Ufficio Scuola e Pastorale scolastica. C’è lo stesso rapporto che c’è tra Insegnamento della Religione e Catechesi: sono distinte, ma collegate. Bisogna che qualcuno si occupi del rapporto tra Pastorale e Scuola, tenendo conto delle esperienze degli anni passati. Chi si occupa della Pastorale scolastica in Diocesi?

  2. Riguardo all’aggiornamento professionale, vanno bene i laboratori organizzati per zone e per ordine di scuole. E’ però opportuno che tali laboratori abbiano uno scopo ben definito e condiviso, perché non si risolavano in una semplice chiacchierata.
    Almeno 2 volte l’anno sarebbe però opportuno organizzare anche laboratori in verticale ( infanzia-primaria; primaria-secondaria di primo grado; secondaria di primo grado-secondaria di secondo grado)per
    favorire un coordinamento effettivo tra i diversi ordini di scuola.

  3. Formazione spirituale. E’ opinione del gruppo che non esista tanto una spiritualità specifica dell’IdR, quanto piuttosto un taglio interpretativo specifico del messaggio cristiano in riferimento all’esperienza educativa: sta a noi quindi, anche con l’aiuto di una guida, illuminare la nostraconcreta esperienza scolastica attraverso il Vangelo.
    Bisogna fare particolare attenzione nella scelta
    della guida, che sia in grado di fornire un reale nutrimento spirituale, senza eccedere in contenuti culturali, ma senza scadere nella banalità. Tra l’altro abbiamo tra di noi chi può assolvere egregiamente allo scopo, senza andare a cercare lontano.
    Per qualcuno l’incontro spirituale potrebbe essere anche
    condiviso con altre categorie: partecipare, cioè, ad incontri di spiritualità per tutti, e poi riunirsi tra insegnanti per la meditazione e/o la condivisione. Ancora si potrebbero organizzare incontri di spiritualità per tutti gli insegnanti, in cui gli IdR potrebbero condividere il momento di preghiera con i colleghi di diverse discipline. Ma una buona parte di noi ritiene importante il momento in cui ritrovarsi tra di noi: guardarsi negli occhi e sapere come stiamo, pregare insieme per i nostri problemi personali e professionali, pregare gli uni per gli altri: insomma fare comunità.
    Le
    forme dell’incontro possono essere varie: adorazione eucaristica; messa, almeno per Natale e Pasqua, magari con la possibilità di confessarsi.
    I
    testi cui far riferimento per la meditazione potrebbero essere: l’ultima lettera della CEI, oppure laChristifideles laici, oppure la Lectio divina sugli Atti, che il vescovo ha proposto come cammino diocesano.